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Come gestire attacchi di cyberhate (odio in rete)

Ondrej Kubovič | 29 Aug 2022
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I bambini di oggi crescono in un'epoca in cui i social network giocano un ruolo insostituibile. Se da un lato questi servizi digitali offrono un modo semplice per organizzare la propria vita sociale, dall'altro sono anche fonte di nuovi problemi - come l'inevitabile cyberhate. Cosa possono fare i giovani per stare lontani da haters e troll? Quali strumenti sono a loro disposizione e cosa succede quando segnalano o bloccano qualcuno?

In primo luogo, i ragazzi dovrebbero impostare i loro account in modalità privata e renderli non rintracciabili per gli estranei, se tale opzione è disponibile. Impostazioni rigorose garantiscono che nessuno, tranne i familiari e gli amici più stretti, possa trovare il profilo e visualizzarne il contenuto. Una buona regola per i più giovani è quella di rifiutare le richieste di amicizia da parte di estranei che non hanno mai incontrato nella vita reale. 

 

Queste due buone prassi possono contribuire a mantenere a distanza di sicurezza la maggior parte degli utenti potenzialmente pericolosi. Tuttavia, anche se il profilo è privato, ci sono altri rischi di cui si dovrebbero essere consapevoli. Uno di questi sono i profili falsi, tipicamente usati da troll e hater online per molestare o impersonare le loro vittime. Ecco alcuni segnali che suggeriscono che si potrebbe trattare di un profilo falso:

 

  1. L'immagine del profilo non mostra il volto 
    Troll e hater spesso nascondono il proprio volto per evitare conseguenze sia in ambito digitale che nel mondo reale. Quindi, una buona regola per vostro figlio potrebbe essere: niente faccia, niente "amicizia" sui social media.

  2. Nessun amico o conoscente in comune 
    Vanno evitate anche le richieste di persone con cui non hanno amici o contatti in comune. 

  3. Comportamenti sospetti
    Un passato comportamento inappropriato nei social media è un forte indicatore di account falsi o comunque sospetti. Se il richiedente ha postato commenti o messaggi inappropriati, questo è un segnale di avvertimento ed andrebbe evitato.

  4. Molti follower, nessuna attività originale
    Se il profilo conta un gran numero di follower, ma si evince una scarsa partecipazione o contiene solo condivisioni da altre pagine senza proporre nulla di originale, c'è una buona probabilità che si tratti di un account falso creato da un hater o un troll. Inoltre, un numero inaspettatamente basso di post può implicare che il profilo non sia autentico. 

 

"Gli hater odiano"

La prevenzione può essere uno strumento potente, ma cosa succede se vostro figlio è già stato testimone di episodi di cyberhate o addirittura ne è diventato un diretto bersaglio? Capire cosa sia l'odio in rete - azione deliberata spesso proveniente da profili dedicati esclusivamente alla diffusione di odio e caos - è il primo passo. Se vostro figlio viene molestato online, dovrebbe bloccare gli account che lo infastidiscono.

Se questo non scoraggia gli hater e continuano a molestare il ragazzo attraverso altri canali, i social network hanno un altro strumento a portata di mano.  Si possono denunciare gli abusi agli amministatori/moderatori, a cui possono rivolgersi sia le vittime che testimoni di tali attività malevoli. Ricordate che la segnalazione di questo tipo di comportamento è anonima e contribuisce a migliorare la sicurezza e il benessere di tutti gli utenti del mondo digitale.

In alcuni casi, i social network possono chiedere informazioni sulla persona che presenta la denuncia. Questi dettagli non vengono condivisi con nessuno e possono essere utilizzati per formalizzare il reclamo e aiutare il social network a distinguere le segnalazioni legittime da quelle false.

Per i casi gravi..

Evitare il cyberhate non è facile, ma molti degli strumenti sopra citati possono fornire almeno una qualche forma di rimedio. Tuttavia, gli hater, i troll e i cyber-bulli possono essere molto persistenti e trasferire il loro odio, le minacce e gli attacchi dal mondo digitale al mondo reale, soprattutto se si trovano nello stesso luogo - per i ragazzi, questo coincide spesso con attività scolastiche o doposcuola. 

In questi casi, genitori e insegnanti dovrebbero creare uno "spazio sicuro" per i ragazzi in cui possano condividere la loro esperienza senza preoccuparsi di essere incolpati per aver fatto la spia e lasciati esposti alle ritorsioni del bullo. I genitori dovrebbero anche considerare la possibilità di segnalare questo tipo di comportamento scorretto alla scuola, ai referenti delle attività del doposcuola o ad altre autorità responsabili.

Poiché l'odio e il cyberbullismo sono questioni serie che possono portare a danni fisici oltre che emotivi, i casi più gravi dovrebbero essere denunciati anche alla polizia. I genitori dovrebbero sempre consigliare ai propri figli di non cancellare messaggi, post, commenti o altri contenuti maligni inviati da un bullo, poiché questi possono diventare elementi di prova cruciali nel procedimento che ne consegue.

Costruire la banca della fiducia

Può essere difficile per i bambini raccontare ai genitori esperienze negative come l'odio online. I ragazzi hanno bisogno di vedere (nelle situazioni quotidiane) che i genitori non reagiscono in modo isterico o restrittivo se succede loro qualcosa di brutto. In questo modo, genitori e figli possono costruire una solida "banca della fiducia". "Un problema condiviso è un problema dimezzato"

 

Sugli autori

Ondrej Kubovič /
Security Awareness Specialist

Ondrej ha lavorato in ESET per più di tre anni come Security Awareness Specialist, il che gli impone di seguire, scrivere e parlare delle ultime minacce alla sicurezza informatica...

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